Contributi
erogati dal 1996 al 2002
Contributi
che verranno erogati nel
2003
Regolamenti
Contributi
erogati dal 1996 al 2002
VOLPI
|
ANNO
|
N. CAPI
|
IMPORTO
|
1996
|
/
|
/
|
1997
|
541
|
£.
5.410.000
|
1998
|
1.333
|
£.
13.330.000
|
1999
|
1.169
|
£.
11.690.000
|
2000
|
823
|
£.
8.230.000
|
2001
|
/
|
/
|
2002
|
/
|
/
|
TOTALE
|
3.866
|
£.
38.660.000
|
Contributi
che verranno erogati nel
2003
CORVIDI
|
N. CAPI
|
IMPORTO
|
|
€.
10.000,00
|
|
£.
19.362.700
|
Regolamenti
Regolamento
del 1997
|
Regolamento
del 1999
|
|
La
Gestione Faunistico - Venatoria della Volpe nella Provincia di Brindisi
Programma di incentivi
per promuovere prelievi faunistici indispensabili per un riequilibrio della
fauna selvatica presente nell'A.T.C. BR/A
FINALITA’
La
gestione faunistico-venatoria della popolazione della volpe nasce dalla necessità
più generale del Comitato di Gestione di far funzionare a ”regime” l’A.T.C.
BR/A, in attuazione dei principi espressi dall’ art.14 della legge 157/92, con
particolare riguardo alla conservazione della biocenosi con il massimo grado
possibile di diversificazione ed evitando il potenziamento di solo alcune specie
di fauna selvatica a scapito di altre.
E’
ben noto come nella provincia di Brindisi una pregressa gestione del territorio,
la radicale modificazione degli habitat, l’eccessivo prelievo di alcune specie
(come la lepre) quasi mai accompagnato da adeguati programmi di ripopolamento e
soprattutto la grande capacità di adattamento delle volpi, ha portato ad un
consistente aumento della popolazione di questa specie.
Se
spesso nel recente passato il problema ”volpe” si e posto all’attenzione
degli organismi gestori senza mai essere affrontato in maniera pragmatica e
flessibile con un approccio che non teneva conto della necessità di conseguire
soluzioni concrete, piuttosto di tutelare ideologie, oggi il decollo degli
A.T.C. rende necessario per legge un intervento radicale ed efficace per
ristabilire, li dove la natura non ha la forza, i naturali equilibri.
DINAMICA
DELLA POPOLAZIONE DELLA VOLPE NELLA PROVINCIA DI BRINDISI
La
volpe solitamente predilige frequentare le
superfici boscose, quelle macchiose ed i canali di grande e media sezione
ricoperti da folta vegetazione, ma come si e già detto la grande adattabilità
della specie ha favorito la distribuzione in tutti gli ambienti ecologici della
provincia.
La
valutazione quantitativa della popolazione della volpe e la sua dinamica può
essere effettuata con le seguenti tecniche:
-
conteggio
delle tane occupate
-
censimento
notturno con sorgente luminosa
-
indici
relativi di abbondanza, con particolare riferimento all’ esame dei capi
abbattuti
Allo
stato attuale l’unica fonte di valutazione de! la densità biotica della
specie nel territorio ci è data dal conteggio delle tane presenti sul
territorio nell’ anno 1993, effettuato da volontari delle Ass.ni Venatorie,
cosi come riportato:
AREE
VENATORIE
1 capo/20 Ha
AREE
PROTETTE
1 capo/10 Ha
TOTALE
CAPI
n. 6000 circa
Ipotizzando
la presenza di n. 3000 capi riproduttivi, nell’estate 1993 si sarebbe dovuta
avere una popolazione pari a:
TOTALE
CAPI: 6000 + (3000 x 0,40 x 3)= n.9600 circa
Per
arrivare nel 1996 ad una popolazione pari a:
TOTALE
CAPI
n. 16.800 circa
Considerando
che l’Home Range di una volpe di sesso maschile e di circa 190 Ha (in alcuni
esemplari con attitudini erratiche arriva sino a 350 Ha), mentre quello di una
volpe di sesso femminile e di circa 90 Ha (solo durante il periodo
dell’allattamento della prole non supera i 2 Ha), si può stimare la densità
biotica ottimale della volpe su un territorio con massimo grado di biocenosi
intorno ad 1capo/150 Ha. E’, pertanto, lecito ipotizzare che nella provincia
brindisina, nelle zone in cui si vuole raggiungere una buona densità di
Galloformi e Lagomorfi, la volpe influisce negativamente con la produttività di
tali popolazioni.
RUOLO
DELL’ A.T.C. BR/A NELLA GESTIONE FAUNISTICO - VENATORIA DELLA VOLPE
La
gestione di una risorsa si basa essenzialmente sulla conoscenza del problema e
viene impostata in funzione delle finalità che l’organo gestore vuole
perseguire.
Nel
caso specifico della volpe, la gestione comporta notevoli difficoltà
applicative che vanno soprattutto ricercate nelle sue attitudini elusive e
notturne e nella caratteristica di rifugiarsi all’interno di tane.
L’analisi
dello status della popolazione nella provincia si presenta carente sotto molti
aspetti, ma la densità biotica è a livelli tali da ripercuotersi negativamente
sulle altre specie. I suggerimenti e le tecniche per risolvere il problema non
sono molti (vedi Documento Tecnico n.15 - I.N.F.S.- 1994) e purtroppo come
spesso accade nel nostro paese quando si trattano temi inerenti la gestione
della fauna, l’approccio e astratto, confuso e assai poco pragmatico. Nel
caso, chiunque risulti sufficientemente e correttamente informato ed affronti
l’argomento con spirito laico sa che per avere qualche probabilità di
successo si ha bisogno dell’intervento diretto dell’uomo (cosi come avviene
nei parchi) con l’attuazione dei seguenti piani:
-
IL
PIANO Dl ASSESTAMENTO
-
IL
PIANO Dl CONTROLLO
IL PIANO DI
ASSESTAMENTO
L’interesse
venatorio per la volpe nella nostra provincia, come del resto in tutta la
penisola, risulta assai modesto a causa di una assenza di tradizioni
cinogenetiche. Per niente adottate le tecniche che prevedono l’uso del cane da
tana o l’aspetto con l’impiego di armi a canna rigata, in definitiva
l’attività venatoria a questa specie trova il suo limite nell’abbattimento
casuale durante altre pratiche venatorie e nelle ormai rare battute a squadra
con cani da seguita.
Di
fronte a questa situazione di scarso interesse venatorio perché il Piano possa
avere un peso significativo nella regolazione quantitativa della popolazione di
questa specie è opportuno che il Comitato di Gestione provveda
all’attribuzione di un INCENTIVO ECONOMICO per ogni capo abbattuto, attuando
allo stesso tempo:
-
il
controllo della specie
-
la
valutazione dell’indice relativo di abbondanza
-
una
minore pressione venatoria a quelle specie di grande valenza venatoria
(lepre e fagiano), ma di scarsa presenza sul territorio.
Ciò
non è sicuramente in linea con una certa politica protezionistica, che consiste
nell’abbandonare a se stessa la fauna, nella presunzione che abbia la forza di
ripristinare equilibri ormai compromessi, ma il Comitato di Gestione ha la
responsabilità prevista dalle legge di intervenire in aiuto della natura.
Naturalmente
non significa che l’incentivo debba essere visto come una costante gestionale,
esso e semplicemente uno strumento caratterizzato di volta in volta da un
determinato rapporto costo/benefici che va analizzato e messo a confronto con
altre soluzioni.
L’
accesso all’incentivo e subordinato alla compilazione in ogni sua parte della
«SCHEDA Dl ABBATTIMENTO» (vedi modello allegato), che ogni cacciatore o
caposquadra dovrà fare pervenire tramite l’Ass.ne Venatoria di appartenenza
al Comitato di Gestione, entro e non oltre il
10 Febbraio successivo alla chiusura della stagione venatoria in corso.
I
Periodi, gli orari, i capi giornalieri ed i mezzi consentiti sono quelli
previsti dalla legge 157/92 e definiti agli artt. 2-4-6-10 del Calendario
Venatorio Regionale e come di seguito riportato:
-
la
volpe e cacciabile dalla Terza Domenica di Settembre sino al 31 Gennaio
-
è
consentito l’abbattimento di n.2 capi per cacciatore per ciascuna giornata
venatoria e da segnare sul tesserino regionale come abbattimento di
selvaggina stanziale
-
la
caccia può essere esercitata in forma individuale o a squadre con il
sistema della cerca anche con l’ausilio di cani da seguita e da tana e
dell’aspetto anche con l’uso di armi a canna rigata
-
l’uso
dei cani da seguita e da tana è previsto sino al 30 Dicembre; nel periodo
compreso tra il 01 Gennaio e il 31 Gennaio l’uso degli ausiliari di cui
sopra è consentito previa autorizzazione del Comitato di Gestione (vedi
modello allegato) e comunicazione alla Provincia per gli adempimenti di
competenza
-
la
giornata venatoria inizia un’ora prima del sorgere del sole sino al
tramonto.
n.b.
- la normativa su indicata potrebbe subire variazioni annuali, quindi
è consigliabile consultare,
annata per annata il Calendario Venatorio Regionale vigente per l’annata
venatoria in corso.
II
Comitato di Gestione annualmente avrà cura di provvedere a quanto segue:
-
verifica
dei capi prelevati mediante il riscontro tra i dati delle schede e le due
orecchie di ogni capo abbattuto, le quali debitamente sigillate in bustine
trasparente devono pervenire all’ A.T.C. contemporaneamente alla consegna
delle schede di abbattimento
-
provvedere
a quantificare l’importo dell’incentivo a seconda della ripartizione
della somma iscritta nel Bilancio Preventivo al Capitolo ”Attività di
Ripopolamento e Funzionamento delle strutture Venatorie”
-
provvedere
all’attribuzione degli incentivi
-
provvedere
alla distruzione delle orecchie
-
raccogliere
le informazioni ricavate dalle schede di abbattimento per le dovute
valutazioni.
IL PIANO DI CONTROLLO
Si
tratta essenzialmente di interventi di abbattimento da realizzare in periodo di
caccia chiusa, che devono assolvere la funzione di mantenere nel tempo la densità
raggiunta con il Piano di Assestamento. Questo Piano è predisposto dal Comitato
di Gestione dell’A.T.C., ma annualmente deve essere autorizzato
dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica tramite la Regione Puglia.
L’esecuzione
del Piano avviene esclusivamente con battute a squadre con l’ausilio dei cani
da seguita o da tana e con l’uso delle sole armi a canna liscia.
Le
squadre devono essere preventivamente autorizzate dal Comitato di Gestione, che
provvederà ad inserirle annualmente nel Piano.
Ciascuna
squadra dovrà avere un caposquadra abilitato dal Comitato di Gestione e scelto tra persone
di provata esperienza.
Sara,altresì,
compito del Comitato di Gestione fornire ad ogni squadra quanto segue:
n.b. - Per le evidenti
difficoltà incontrate per ottenere le previste autorizzazioni per
l’attuazione dei Piani di Controllo, lo stesso Comitato si riserva di portare
a conoscenza delle Ass.ni Venatorie interessate, a stretto giro di posta, le
eventuali evoluzioni e determinazioni in merito.
II
presente documento è stato approvato dal Comitato di Gestione nella seduta del
24 Aprile 1997.
La
Gestione Faunistico - Venatoria della Volpe nella Provincia di Brindisi
”Regolamento del
Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A del 16 luglio 1999”
Premessa
Mentre
alcune specie di animali sono in declino e si estinguono, altre molto adattabili
come le volpi, i corvidi, i gabbiani, i gatti e i cani randagi proliferano in
modo innaturale, grazie all’abbondanza dei rifiuti alimentari e alla mancanza
di super predatori. In un ambiente dove lupi, linci, aquile, gufi reali sono
scomparsi, l’uomo ha il dovere di sostituirsi ad essi per ristabilire gli
equilibri naturali, anche mediante la caccia. Per quanto riguarda la volpe, il
Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A visto che l’insufficiente pressione
venatoria e la presenza di zone dove la caccia
è vietata, e la gestione totalmente assente, ha contribuito ad
un notevole aumento di questa popolazione, contribuendo al fallimento dei
tentativi di ripopolare il territorio con selvaggina ormai del tutto assente, si
è attivato, già dall’annata venatoria 1996/1997, con risultati sicuramente
positivi, per una gestione basata sul controllo della specie sotto forma di
”incentivo economico” a favore di tutti i cacciatori partecipanti. Per
quanto sopra riportato il Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A volendo
continuare ad affrontare il problema del controllo della volpe in maniera ancora
più scientificamente e tecnicamente corretta rispetto al passato ed alla luce
delle attuali conoscenze sulle interazioni predatori-prede ha ritenuto
necessario, sulla proposta del Direttore Tecnico e con la collaborazione
dell’ufficio dell’A.T.C, emanare il seguente
Regolamento
Interno
Art. 1 Finalità
1.
La gestione faunistico venatoria della volpe persegue gli obiettivi
indicati dall’art. 14 della Legge Statale n. 157/92 e dall’art. 34 della
Legge Regionale n. 27/98 concernente disposizioni riguardo la conservazione
della biocenosi con massimo grado di diversificazione possibile ed evitando il
potenziamento di solo alcune specie selvatiche a danno di altre e contiene
disposizioni per l’accesso e l’attribuzione di incentivi economici a favore
di tutti quei cacciatori che intendono collaborare attivamente con I’A.T.C.
BR/A al mantenimento della specie entro la giusta densità agro-forestale.
2.
Gli Interventi di controllo hanno anche lo scopo di valutare
quantitativamente le popolazioni delle volpi e il loro status attraverso la
misurazione degli indici di abbondanza:
-
numero
di capi abbattuti (rappresenta un buon indicatore della popolazione locale
nella zona in cui è stato effettuato il prelievo);
-
numero
delle tane (rappresenta insieme al rapporto tra i sessi, un’ottima
informazione sulla porzione riproduttiva della specie);
-
rapporto
tra i sessi;
-
regime
alimentare (consente, mediante esame del contenuto stomacale degli individui
abbattuti o l’esame dei residui contenuti nelle feci, una valutazione sul
ruolo svolto dalla predazione sia sulla popolazione selvatica che su quella
domestica).
Art. 2 Compiti dell’A.T.C.
BR/A nella gestione faunistico venatoria della volpe
1.
Per la gestione faunistico-venatoria della volpe il Comitato di Gestione
dell’A.T.C. cura in particolare:
-
la
valutazione della capacità portante potenziale e della densità
agro-forestale della specie;
-
la
programmazione delle attività di controllo attraverso opportuni piani di
abbattimento;
-
l’organizzazione
dei censimenti annuali della popolazione;
-
il
rilascio annuale delle autorizzazioni per l’accesso agli incentivi
economici;
-
la
cura dell’informazione ai sodalizi locali delle associazioni venatorie
circa le modalità, i tempi e gli orari dei prelievi;
-
l’allestimento
dei punti di raccolta e controllo dei capi abbattuti, nonché del foglio
giornaliero di caccia;
-
la
stesura della relazione consuntiva annuale sulle attività della gestione;
-
la
quantificazione dell’importo dell’incentivo a seconda della ripartizione
della somma iscritta in
Bilancio Preventivo per l’annata in corso
-
l’attribuzione
dell’incentivo.
2.
II Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A svolge le attività di cui al
comma 1 avvalendosi di una Commissione tecnica formata dal Direttore Tecnico
dell’A.T.C e da due membri di provata esperienza provvisti della qualifica
definite dalle lettere a) e/o b) del comma 2 dell’art. 5.
Art.
3 Suddivisione del territorio degli
A.T.C. in distretti di gestione
1.
Il Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A con delibera n. 116/99 del
12/0299 ha suddiviso il territorio di competenza in distretti di gestione
faunistico venatoria di tutte le specie di fauna presenti. Tali distretti
comprendono i seguenti territori:
-
NORD:
Ceglie Messapica, Cistemino, Fasano e Ostuni;
-
OVEST:
Erchie, Francavilla Fontana, Oria, S. Michele Salentino, Torre S. Susanna e
Villa Castelli;
-
SUD:
Cellino S. Marco, Sandonaci, S. Pancrazio Salentino, S. Pietro Vemotico e
Torchiarolo;
-
EST:
Brindisi, Carovigno, Latiano, Mesagne e S. Vito dei Normanni.
2.
Il Comitato di Gestione per la gestione faunistico venatoria della volpe,
sentite le organizzazioni venatorie locali, individua per ciascun distretto uno
o più referenti locali, al fine di assicurare i necessari adempimenti operativi
e gestionali di cui ai commi 3 e 4 dell’art. 4 . I referenti sono individuati
nei possessori di una delle qualifiche di cui al comma 2 dell’art. 5 lettere
c), d) ed e).
Art. 4
Modalità e tempi della caccia di controllo
1.
La caccia alla volpe si attua nei periodi, gli orari, i capi giornalieri
ed i mezzi consentiti dalla Legge Statale n. 157/92 e dalla Legge Regionale n.
27/98 e come meglio definiti dal Calendario Venatorio Regionale dell’annata
venatoria in corso.
2.
La caccia può essere esercitata in forma individuale o a squadre con il
sistema della cerca anche con l’ausilio di cani da seguita o da tana e
dell’aspetto anche con l’uso di armi a canna rigata.
3.
Per l’accesso agli incentivi economici ogni caposquadra o cacciatore,
autorizzato ai sensi del comma 4 dell’art. 5 del presente regolamento, deve
dare comunicazione preventiva di ciascuna uscita attraverso un foglio
giornaliero di caccia, ove sono ripartiti gli orari e le zone di caccia da
recapitare presso gli uffici dell’A.T.C. BR/A due giorni prima dell’uscita,
in modo tale che lo stesso A.T.C. possa organizzare l’occorrente servizio di
vigilanza. Per le battute con l’uso dei cani da seguita e da tana nel periodo
compreso tra il 01 gennaio ed il 31 gennaio di ogni anno, l’uso degli
ausiliari di cui sopra deve essere autorizzato come da Calendario Venatorio
dell’annata in corso.
4.
Immediatamente dopo la fine della giornata di caccia o al massimo dopo 24
ore i capi abbattuti devono essere presentati, in forma integra o eviscerata al
punto di raccolta e controllo precedentemente concordati con la commissione
tecnica di cui al comma 2 dell’art. 2 del presente regolamento, per le
necessarie verifiche e misurazioni biometriche. Gli addetti ai punti di raccolta
e controllo provvedono a compilare l’apposita scheda di abbattimento, su
modello realizzato dall’A.T.C. BR/A, di cui viene rilasciata copia al
cacciatore per la successiva richiesta di erogazione dell’incentivo, e
comunque deve essere compito del caposquadra o del cacciatore conservare il
trofeo, costituito da n’ 2 orecchie per ogni capo abbattuto, che sarà
consegnato alla fine della stagione venatoria allo stesso A.T.C..
Art.
5 Accesso al Programma di incentivi
1.
L’accesso al prelievo della volpe per l’attuazione dei piani di
controllo sotto forma di incentivo economico è riservato ai cacciatori soci
dell’A.T.C. BR/A ed in possesso di regolare autorizzazione rilasciata dallo
stesso A.T.C.. Nel caso di cacciatori provenienti da altre province della
Regione, il prelievo può avvenire solo in battuta con l’ausilio di cani da
seguita e/o da tana, e a condizione che gli stessi facciano parte di squadre i
cui componenti per i 2/3 sono cacciatori residenti nella provincia di Brindisi.
2.
Per la gestione faunistico della volpe sono previste le seguenti figure:
-
tecnico
faunistico provvisto di laurea in discipline biologiche o affini e di
provata esperienza in campo faunistico e venatorio;
-
guardia
giurata volontaria, appartenente alle associazioni venatorie, ambientaliste
ed agricole rappresentate nella provincia;
-
cacciatore
di volpi con metodi selettivi individuali;
-
cacciatore
di volpi in squadre organizzate;
-
caposquadra
per la caccia alla volpe in battute.
3.
Le figure di cui alle lettere a) e b) sono scelte dal Comitato di
Gestione dell’A.T.C. BR/A, con motivata delibera da parte dello stesso organo.
4.
Le autorizzazioni per le figure di cui alle lettere c) d) ed e) sono
rilasciate dall’A.T.C. BR/A, su richiesta degli interessati, su modello
predisposto dallo stesso A.T.C., da presentarsi entro e non oltre il 15
settembre di ogni anno.
Art. 6 Attribuzione
dell’Incentivo
II
Comitato di Gestione dell’A.T.C. BR/A., sentita la Commissione di cui al comma
2 dell’art. 2 del presente regolamento, sentito l’Ufficio dell’A.T.C. BR/A
sulla verifica dei dati raccolti, sulle schede di abbattimento di cui al comma 4
dell’art. 4 del presente regolamento, provvede entro il 15 febbraio
dell’anno in corso a quantificare l’importo dell’incentivo per ogni capo
abbattuto, ripartendo la somma iscritta in Bilancio Preventivo in rapporto al
totale dei capi abbattuti ed alle ulteriori spese sostenute per la realizzazione
del programma.
Il
presente Regolamento è stato approvato dal Comitato di Gestione deII’A.T.C. BR/A
con delibera n. 130 del 16/07/99
|