AMBIENTI
ECOLOGICI
L’ecosistema
delle terre coltivate sia per la composizione, sia per la giacitura ben
rappresenta la tipica zona agricola esercitata in forma intensiva e sostitutiva
di quello originale forestale e paludoso. Tutto considerato, questo ambiente
rappresenta un biotipo favorevole alla Lepre ed anche al Fagiano, fatta
eccezione per quest'ultimo la scarsa risorsa idrica durante i mesi estivi più
caldi. E' altresì adatto alla sosta di molte specie di uccelli migratori come
le Beccacce, Beccaccini, Pavoncelle, Pivieri, Combattenti, Frullini, Quaglie,
Tortore, Tordi, Cesene, Tordele, Merli, Rigogoli, altri Passeriformi.
Le colture prevalenti nel paesaggio agrario della provincia sono:
-
Il
vigneto
-
L'Oliveto
-
I
Cereali
-
Il
Pomodoro
-
Il
Carciofo
-
Il
Mandorlo
-
Il
Pascolo
Tabella
3 |
Tabella
4 |
COMPOSIZIONE
% DELLE COLTURE ERBACEE |
COMPOSIZIONE
% DELLE COLTURE LEGNOSE |
SUPERFICIE
TOTALE |
Ha 60.274 |
CEREALI |
40,20% |
CARCIOFO |
16,30% |
POMODORO |
11,90% |
FINOCCHIO |
0,80% |
PEPERONE |
0,60% |
MELANZANA
|
0,40% |
PATATA |
0,30% |
ALTRE |
29,50% |
|
SUPERFICIE
TOTALE |
Ha
101.186 |
OLIVO |
60,20% |
VITE |
32,70% |
MANDORLO |
4,20% |
PESCO |
1,70% |
ALTRI
FRUTTI |
1,10% |
|
Dati
Ispettorato Provinciale Agricoltura
A
- La Vite e l'Olivo occupano la maggior parte della superficie agraria della
provincia di brindisi, queste colture presentano un interesse si per la
selvaggina stanziale che dai migratori.
A volte, se la quantità di vegetazione lo consente, offrono anche un buon sito
per la nidificazione.
Le macchie di malerbe, i polloni ed i rilievi accidentati ne migliorano il
valore faunistico di queste colture, ma i numerosi trattamenti chimici
utilizzati in agricoltura sono spesso nocivi alla fauna selvatica.
La vite è particolarmente frequentata dalla Lepre, dove trova un ottimo rifugio
ed un buon sito per il parto e lo svezzamento dei piccoli.
Tra le specie migratorie che più utilizzano queste colture possiamo trovare: lì
Tordo Bottaccio (Turdus phylomenos), il Tordo Sassello (Turdus iliacus), la
Cesena (Turdus pilaris), lo Storno (Sturnus vulgasris), il Fringuello (Frangilla
coelebs) la Peppola (Frangilla monifringilla), il Passero (Passer montanus), la
Tortora (Streptopelia Turtur), ecc..
Tordo Bottaccio |
Tordo Sassello |
Cesena |
Storno |
Fringuello |
Tortora |
B
- Il Frumento può essere considerato come una delle colture più interessanti
sia per la piccola che la grossa fauna.
Sin dalla levata offre un apprezzato alimento allo selvaggina stanziale
(fagiani, stame e lepri) ed anche alcuni uccelli di passo come lo pavoncello (Vonellus
vonellus) i pivieri (Pluvialis apricaria), ecc... che vi cercano i lombrichi e
un riparo notturno.
Quando ha raggiunto un altezza superiore ai dieci centimetri, le sue capacità
di offrire riparo aumentano, diventando anche un ottimo luogo di nidificazione
per molte specie, come le allodole ( Alauda orvensis) e le quaglie (Coturnix
coturnix).
Per altro il valore alimentare del frumento non è limitato al solo apporto di
granello, ma a questa coltura si deve anche uno notevole fornitura di insetti,
importantissimi per lo dieta dei pulcini.
Anche dopo la mietitrebbiatura, il frumento continua ad essere una coltura di
grossa interesse faunistico poiché, la paglia non raccolta fornisce un
sufficiente rifugio, mentre la granello caduta in terra, i ricacci e le erbe
avventizie assicurano una fonte alimentare abbondante, ed è proprio a questo
stadio (di stoppie) che certune specie, come le anatre ed i colombacci (Columbo
polumbus), utilizzano maggiormente questo tipo di coltura.
Allodola |
Pavoncello |
Piciere Dorato |
Colombaccio |
Quaglia |
C
- I Fagioli, i Piselli e le Fave pur occupando il suolo per un tempo
relativamente breve, costituiscono in primavera una copertura favorevole
utilizzata soprattutto dalle Lepri, ma anche da Stame e Fagiani. Mentre i
ricacci ed i rèsidui della raccolta sono apprezzati particolarmente dai
colombacci.
Queste colture possono comunque rivelarsi una trappola pericolosa al momento
dello sfalcio, che può comportare la distruzione dei nidi e perdite
accidentali.
D
- Il Carciofo è tra le colture che maggiormente vengono praticate nell' agro
della provincia, anche se la sua introduzione è recente.
Il suo valore faunistico è scarso, infatti l'irrigazione a pioggia che ne
favorisce la crescita trattiene l'umidità, che insieme alla sarchiatura di cui
necessita la carciofaia, la rendono poco adatta alla nidificazione, mentre si
presta ad essere un buon rifugio diurno per beccaccini (Gallinago gallinago),
croccoloni (Gallinago media) e frullini (Limnocryptes minimus).
Beccaccino |
Croccolone |
Frullino |
E
- Gli Incolti rientrano in quegli aspetti del paesaggio agrario che non
dovrebbero essere a rigore classificati fra le colture, ma di cui è importante
conoscere il valore faunistico. Gli incolti hanno spesso una reputazione
eccessivamente positiva, ma il loro valore faunistico, in effetti è legato alla
densità delle erbe e alla manutenzione; la vegetazione erbacea troppo fitta è
in generale poco frequentata.
In primavera, nei luoghi ove è intensa la pratica del pascolo e dove
l’andamento del terreno favorisce la formazione di pozze d'acqua ed
acquitrini, gli incolti vengono popolati da considerevoli stormi di limicoli e
trampolieri, come la pittima reale (Limosa limosa), il combattente (Phylomachus
pugnax) la pettegola (Tringa totanus) il chiurlo (Numenius arquata) etc.
Pittima Reale |
Combattente |
Pettegola |
Chiurlo |
Dall'analisi degli ordinamenti colturali nella nostra provincia si nota la
tendenza ad:
-
aumento
significativo delle superfici a grano duro ( con conseguente diminuzione della
mano
d'opera e degli investimenti);
-
aumento
delle superfici ad ortaggi;
-
diminuzione
delle superfici investite a pomodoro, del vigneto per uva da vino (a causa
dei premi CEE per lo svellimento), e alla riduzione del pescheto.
Si
può dire che è in atto una autoregolazione da parte degli agricoltori legata
soprattutto alle necessità di mercato, che però va guidata e orientata non più
nella produttività in senso quantitativo, ma più giustamente in quello della
qualità e nel rispetto dell' ambiente, soprattutto di quelle difficilmente
riproducibili.
|