Ambito Territoriale di Caccia BR/A

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  L'ATC BR/A La gestione dei predatori  
  Il Territorio Provinciale I miglioramenti ambientali  
  Le immissioni di selvaggina Le Stoppie  

 

PROGRAMMA DI INTERVENTO 2018

 

 

 

Premessa

1. - Immissione di fauna selvatica stanziale per ripopolamento

2. - Interventi sul territorio

3. - Strutture di ambientamento della fauna stanziale

Interventi 2018

 

PREMESSA

Il presente Programma di Intervento Annuale, predisposto ai sensi dell’art. 5 - comma 1- punto 1 del Regolamento Regionale 5 agosto 1999, n.3 e ss. mm. ed ii., costituisce lo strumento organico delle attività e degli interventi strutturali e temporanei da realizzare sul territorio destinato alla caccia programmata nell’annata venatoria 2017/2018.

Le scelte gestionali degli interventi individuati, partono dall’analisi della  “Ricognizione delle Risorse Ambientali e della Consistenza Faunistica a supporto della Carta delle Vocazioni della provincia di Brindisi”, realizzata nel 2014 ed aggiornata nel 2017, e sono a seguito così raggruppati:

1. Immissione di fauna selvatica stanziale per ripopolamento;

2. Interventi sul territorio;

3. Strutture di ambientamento della fauna stanziale.

Gli importi previsti per ogni singolo intervento potrebbero subire variazione, in sede di approvazione del Bilancio Preventivo 2018, in relazione ad eventuali avanzi di gestione a bilancio consuntivo 2017. Analogamente i piani di immissione potranno variare il numero di capi, in dipendenza dei prezzi di mercato correnti nel periodo in cui saranno effettuate le richieste di offerta.  

 

LE IMMISSIONI DI FAUNA SELVATICA

Generalità

Con il termine Immissioni Faunistiche si intendono gli interventi di rilascio di animali da parte dell'uomo. Si tratta di operazioni che pongono rilevanti problemi di natura gestionale e biologica.

Dei tre possibili tipi di immissioni faunistiche (introduzioni, reintroduzioni e ripopolamenti) il presente programma tiene conto soltanto dei ripopolamenti, cosi come previsto all’art. 21 comma l della L.R. n° 27/98.

Per il 2018 sono previste le seguenti immissioni:

TIPO IMMISSIONE

SPECIE

PERIODO

RIPOPOLAMENTO

LEPRE Europea

(Lepus Europeaus)

FEBBRAIO 2018

RIPOPOLAMENTO

FAGIANO

(Phasianus Colchicus)

FEBBRAIO/MARZO 2018

Immissione di Lepri

Per l’immissione delle lepri sono previsti €. 122.500,00 per l’acquisto di circa n° 840 lepri da rilasciare nel periodo 1Febbraio/10 Febbraio. Se il numero degli animali può sembrare esiguo rispetto ai 97.444,89 Ha di superficie agro-silvo-pastorale, porre l’attenzione sulla quantità delle lepri rilasciate risulta tuttavia fuorviante, ciò che conta è soprattutto la qualità delle lepri utilizzate e le modalità di rilascio. Queste ultime, oramai, divenute attività consolidate nel nostro ATC, i cui risultati possono essere considerati più che soddisfacenti, soprattutto, alla luce dell’analisi dei censimenti effettuati nel corrente mese di luglio.

Pertanto, il presente programma, rinnova l’esperienza di effettuare il rilascio di n° 400 leprotti pre-ambientati nei recinti realizzati dall’ATC,  (la quantità è direttamente dipendente al numero di capi che le strutture possono accogliere) nelle zone a “discreta” e “mediocre” vocazione, ed il rilascio di n° 440 lepri adulte di cattura o pre-ambientate a cura delle ditta fornitrice.

Le lepri verranno rilasciate sul territorio destinato alla caccia programmata della Provincia di Brindisi, nel rapporto 1M/2F, secondo il Piano allegato.

 

Immissione di Fagiani

La consistenza e la distribuzione numerica del fagiano in provincia, infatti, appaiono fortemente condizionate dalla scarsa disponibilità idrica offerta dal territorio, così la specie, pur essendo dotata di una forte plasticità ecologica che gli permette di adattarsi a diverse tipologie ambientali, trova un grosso limite in situazioni di carenza idrica, soprattutto in estati torride come le nostre.

Il fagiano predilige situazioni diversificate, ambienti dotati di una buona varietà di componenti vegetali naturali e/o coltivate, accompagnati da una frammentazione della maglia poderale in unità colturali di dimensioni ancora contenute. Un’equilibrata presenza di cereali autunno – vernini (frumento ed orzo), granoturco e leguminose foraggiere (erba medica, trifoglio, lupinella, ecc.) secondo le tradizionali rotazioni agrarie, costituisce un riparto colturale probabilmente ottimale per la specie.

Biadi e Mayot (1990) stimano che per garantire il soddisfacimento delle esigenze trofiche il fagiano necessiti della presenza di almeno il 15 – 20% di superficie investita a colture agrarie. Onde spezzare l’uniformità che spesso contraddistingue il moderno paesaggio rurale (estese monocolture) ed agevolare la creazione di siti di ricovero e di nidificazione può altresì rivelarsi utile la conservazione od il ripristino di terreni incolti nella misura di almeno il 10 – 20% della superficie totale. Soprattutto negli ambienti mediterranei, caratterizzati da estati calde e secche, risulta indispensabile un’adeguata dotazione di risorse idriche.

Per l’immissione dei fagiani sono previsti €. 20.000,00 per l’acquisto di circa n°2.000 fagiani  da rilasciare nel periodo Febbraio/Marzo 2018, che verranno rilasciati  in zone dove la specie, grazie alla presenza di una buona varietà di componenti vegetazionali naturali (incolti, siepi, piccoli boschi), di coltivazioni (vigneto, frumento, orzo), e di un buon approvvigionamento idrico, possa alimentarsi, rifugiarsi e soprattutto riprodursi.

I fagiani verranno rilasciati sul territorio destinato alla caccia programmata della Provincia di Brindisi, nel rapporto 1M/3F, secondo il Piano allegato.

Vigilanza Venatoria

La vigilanza è un aspetto fondamentale nell’ottica di un’equilibrata gestione faunistico venatoria del territorio.

Il passaggio delle Guardie Provinciali alla Regione, con tutte le problematiche che ne derivano, ha lasciato il controllo del territorio, per la stagione venatoria 2016/2017, alle sole numericamente limitate forze del Comando dei Carabinieri Forestali della provincia di Brindisi. Questa mancanza di controllo ha l’asciato campo libero all’azione di bracconieri provenienti anche dalle provincie limitrofe, situazione, questa, che sembrerebbe permanere anche per la stagione venatoria 2017/2018.

Pertanto, anche per l’annata venatoria 2018 si prevede il rinnovo delle convenzioni tra l’ATC e le Associazioni finalizzata all’impiego delle Guardie venatorie volontarie per lo svolgimento di attività di supporto delle attività gestionali dell’A.T.C., come il controllo dello status degli animali liberati, i censimenti, le catture e la prevenzione del bracconaggio, attività quest’ultima da attivare previa autorizzazione degli Uffici Regionali, per una spesa totale di €. 10.000,00.

 

Controllo dei Predatori

Come più volte detto al fine di raggiungere un’equilibrata gestione faunistico venatoria di un qualsiasi  territorio, un aspetto che non va trascurato è il controllo dei predatori considerato che l'attività di quest'ultimi è determinate sui risultati di un intervento di ripopolamento.

In primo luogo bisogna considerare che ogni individuo introdotto in un nuovo ambiente va incontro ad uno stato di stress, che gli impedisce di adattarsi rapidamente alle nuove condizioni ambientali. Tale situazione può corrispondere alla condizione di un animale malato (minore reattività e minore capacità di attivare le strategie antipredatorie).

In secondo luogo vi è la scarsa conoscenza dei rischi che può incorrere nell’ambiente in cui l’animale viene inserito. Così, alcune specie molto plastiche come le volpi, i corvidi, i gabbiani, i gatti e i cani randagi che proliferano in modo innaturale, grazie anche all’abbondanza dei rifiuti alimentari, svolgono una notevole pressione predatoria ai danni di leprotti, fagiani, ecc...

Così, considerato che in provincia, volpi e corvidi sono all'apice della catena alimentare e non hanno concorrenti in natura, oltre allo scarso interesse venatorio, è dovere dell' ATC  intervenire per ristabilire gli equilibri naturali, anche mediante una gestione basata sul controllo delle specie, prevedendo dei premi incentivati al fine di raggiungere gli obiettivi indicati dall’art. 14 della Legge Statale n. 157/92 e dall’art. 34 della Legge Regionale n. 27/98.

La somma prevista per l’attivazione di piani di controllo dei predatori sarà di complessivi €. 10.000,00.

 

GLI INTERVENTI SUL TERRITORIO

Generalità

Le possibilità di intervento concreto per migliorare le condizioni accennate e per promuovere quelle di interesse faunistico appaiono legate soprattutto alla diffusione dei miglioramenti ambientali.

Le diverse tipologie di miglioramento dell’ambiente hanno una importanza determinante per il rifugio, la nidificazione e l’alimentazione per molte specie selvatiche. Per i galliformi in particolare, i microambienti delle siepi e degli arbusti risultano un sito preferenziale di nidificazione oltre che un importante luogo di rifugio dall’attacco dei predatori. A ciò va aggiunto il fondamentale apporto alimentare garantito da questi elementi, nel periodo autunnale e invernale, ad una ampia gamma di passeriformi. La loro presenza e diffusione favorisce l’indice di diversità ambientale di un determinato territorio e lo sviluppo del cosiddetto “effetto margine”. Ciò consente l’instaurarsi di una fauna più ricca qualitativamente (numero delle specie presenti) e quantitativamente (numero di individui per specie e biomassa complessiva).

Con il termine Miglioramenti Ambientali a fini faunistici si intende definire quelle misure che hanno lo scopo di incrementare o ripristinare condizioni dell’habitat favorevoli alla fauna (risorse alimentari, zone di rifugio e siti di riproduzione) e di ridurre o eliminare gli impatti più significativi causati dalle attività antropiche presenti sul territorio.

Dal punto di vista tecnico, la realizzazione di questi interventi si differenzia a seconda:

·   dell’area geografica e del tipo di habitat;

·   delle specie selvatiche che si intende tutelare o favorire.

Un aspetto essenziale è quello di conciliare l’esigenza di fare agricoltura in modo economicamente vantaggioso con la possibilità di conservare la fauna selvatica caratteristica dell’ecosistema agricolo.

E proprio nel tentativo di contemperare queste esigenze l’A.T.C. di Brindisi intende promuovere, attraverso bandi di concorso, interventi volti a migliorare l’habitat, a mezzo di incentivi da erogare ai proprietari e/o ai conduttori dei fondi rustici.

Gli interventi più significativi proposti dall’A.T.C. per le caratteristiche del territorio della provincia di Brindisi, per le specie di fauna selvatica presente durante il periodo migratorio e per le specie di fauna selvatica stanziale di particolare interesse per l’A.T.C. BR/A sono quelli a seguito indicati:

1.      Messa a coltura, mantenimento e/o ripristino di elementi fissi del paesaggio di valore ambientale e faunistico, come ad esempio: le siepi, gli arbusti, i cespugli, gli alberi, i frangivento, i boschetti, le vecchie sistemazioni agricole, i laghetti, ecc..

2.      Semina di “colture a perdere” e/o rinuncia alla raccolta di certe coltivazioni su appezzamenti di piccola estensione;

3.      Posticipazione, per quanto possibile, dell’aratura o dell’interramento delle stoppie e controllo della pratica della loro bruciatura.

 

Miglioramenti dell’Habitat

I miglioramenti dell’Habitat, consistono nella realizzazione di micro habitat e/o di elementi fissi del paesaggio, composti essenzialmente da specie arbustive, favorevoli alla frequentazione della fauna selvatica: boschetti e siepi che sono importanti elementi del paesaggio, nonché pozze e stagni di abbeveraggio.

Il loro ruolo ecologico può essere maggiore o minore a seconda delle specie vegetali impiegate, ad esempio da studi effettuati si è evinto che il biancospino offre supporto per 209 specie di insetti, il prugnolo a 153, il faggio a 98 e l’acero a campestre a 51.

La scelta delle specie arboree ed arbustive da piantare e la loro associazione, deve essere accurata ed attuata in modo da non immettere nella zona interessata elementi estranei alla vegetazione locale, sono infatti da privilegiare le specie autoctone, anche se alcune specie naturalizzate si possono prestare bene ad una utilizzazione a scopi naturalistici e faunistici. E’ importante conoscere la vegetazione potenziale della zona o esaminare i relitti di boschi e siepi ancora esistenti e considerare anche le condizioni climatiche. E soprattutto nel caso delle specie naturalizzate occorre verificare la rispondenza delle stesse al microclima locale.

I miglioramenti possono essere realizzati sia mediante la semina, sia mediante la piantagione di piante di piccole dimensioni o aventi già le caratteristiche di una pianta adulta.

Considerando le diverse situazioni del territorio della provincia di Brindisi, l’A.T.C. non intende fornire (volutamente) indicazioni sulle specie da preferire, preferendo lasciare libera scelta ai proprietari, che vorranno realizzare tali interventi sulle loro proprietà, di proporre le specie più indicate per l’area interessata, fermo restando comunque che le richieste ed i relativi progetti saranno oggetto di attento esame e valutazione da parte della Commissione per i Miglioramenti Ambientali dell’A.T.C. BR/A.

Anche nella selezione delle aree l’A.T.C. preferisce, nel momento della presentazione dei progetti, lasciare libera scelta ai proprietari dei terreni, ma in sede di esame dei progetti escluderà i terreni ritenuti non idonei da un punto di vista faunistico-territoriale. Nel senso che la selezione delle aree di intervento si baserà sulla programmazione faunistico-territoriale già esistente. In base a tale criterio gli interventi devono essere realizzati preferibilmente nelle aree di maggiore interesse faunistico per le finalità dell’A.T.C. BR/A, considerando inoltre prioritari tutti quegli interventi volti alla creazione o al ripristino di Siepi, Boschetti e piccole Zone Umide.

Il presente programma prevede per la realizzazione di miglioramenti di habitat, consistenti in boschetti, siepi, creazione di piccole zone emide e pozze di abbeveraggio, per un importo complessivo di € 20.000,00.

Semina di Colture a Perdere

La situazione dell’ecosistema agricolo è stata aggravata dall’abbandono di quelle pratiche agricole (colture promiscue, rotazione, ecc.) come ad esempio la tra semina, ossia la semina di una leguminose (erba medica, lupinella, trifoglio, ecc.) in associazione con un cereale a semina primaverile, come l’orzo.

Proprio la progressiva rarefazione di questa coltura così ricca di insetti, ha svolto un ruolo determinante nella scomparsa di numerose specie.

Per la promozione di pratiche agricole oramai abbandonate non essendo più economicamente convenienti, si prevede l’erogazione di incentivi per la messa a coltura del cosiddetto “Maggese Faunistico” per una spesa complessiva di €. 15.000,00.

Questa pratica, consistente nella semina di miscugli erbacei su terreni di piccole estensioni, o piccole fasce ai margini dei grandi appezzamenti, con obbligo dei proprietari di astenersi dallo sfalcio, dalla trinciatura, dal sovescio, dal diserbo, e comunque da qualunque pratica agricola di coltivazione per un anno successivo alla data della semina.  

MISCUGLI

SEMINA

Dose (Kg/Ha)

Epoca

Erba Mazzolina + Trifoglio

15

Primavera

Avena + Veccia

80

Fine Settembre

Favino + Veccia

100

Ottobre

Mais + Miglio

25

Aprile – Maggio

Pisello + Avena o Segale

150

Settembre

Girasole

5

Marzo

 L’incentivo (il cui ammontare potrà oscillare da €/Ha 500,00 a €/Ha 1.000,00 a seconda del tipo di miscuglio scelto) potrà essere richiesto da un minimo di mezzo ettaro fino ad un massimo di due ettari, con una previsione pertanto di  un totale massimo di circa 50 ettari.

   

Posticipazione dell’Aratura o dell’Interramento delle Stoppie

Le stoppie di cereali rappresentano un ambiente di interesse per le specie selvatiche in quanto ricco di semi di graminacee, caduti al momento della raccolta, e superficie di sviluppo di piante avventizie e degli insetti appetiti dalla selvaggina. La loro immediata aratura ed interramento, in previsione della preparazione del terreno per le semine autunnali o primaverili, risulta negativa anche se avviene in un periodo, quello estivo, in cui generalmente l'ambiente offre sufficienti fonti alimentari alternative.

Il presente programma prevede di sottrarre a queste pratiche una percentuale di stoppie, con l’erogazione di un incentivo di €/Ha 250,00, fino ad un massimo di cinque ettari per ogni richiesta, con una previsione di un totale massimo di circa 100 ettari, per una spesa complessiva di € 15.000,00.

 

STRUTTURE DI AMBIENTAMENTO DELLA FAUNA STANZIALE

Introduzione

Il pre-ambientamento è una pratica per permette agli animali allevati di adattarsi al territorio nel quale verranno liberati in maniera graduale, riducendo così il tasso di mortalità degli animali ed ottimizzando il successo delle immissioni.

L’A.T.C. in passato ha realizzato due tipi di strutture:

1.      recinti di ambientamento mobili, che si sono rivelati non idonei, sia per i costi di gestione, in quanto richiedono una vigilanza 24 h su 24, e anche perché in 15 giorni gli animali non riescono ad “inselvatichirsi”;

2.      recinti fissi, che si sono rivelati più idonei dei primi, specie se realizzati in zone idonee e se gestiti da personale attento alle esigenze dei selvatici.

Proposta di gestione

Per il 2018 per la realizzazione delle strutture di ambientamento e per il preambientamento delle lepri si prevede la somma di € 37,000,00 da impegnare come segue:

1.       € 17.000,00 per realizzazione di un recinto fisso per il pre-ambientamento di leprotti, realizzato tramite bando a cui potranno partecipare i proprietari e/o i conduttori di terreni agricoli ricadenti nel territorio agro-silvo-pastorale della provincia e che avranno l’obbligo di vincolarsi al mantenimento della struttura per 5 (cinque) anni, l’intervento prevederà un contributo a fondo perduto per la realizzazione della struttura dell’importo di €. 7.000,00 ed il riconoscimento di un premio che sarà quantificato nel modo seguente:

·     se verrà catturato un numero di lepri compreso tra 01 e 25 il premio sarà pari ad €. 25,00 per ciascuna lepre catturata, e quindi il premio totale sarà ricompreso tra €. 25,00 ed €. 625,00;

·     se verrà catturato un numero di lepri compreso tra 26 e 50 il premio sarà pari ad €. 50,00 per ciascuna lepre catturata, e quindi il premio totale sarà ricompreso tra €. 1.300,00 ed €. 2.500,00;

·     se verrà catturato un numero di lepri compreso tra 51 e 75 il premio sarà pari ad €. 75,00 per ciascuna lepre catturata, e quindi il premio totale sarà ricompreso tra €. 3.825,00 ed €. 5.625,00;

·     se verrà catturato un numero di lepri compreso tra 76 e 100 il premio sarà pari ad €. 100,00  per ciascuna lepre catturata, e quindi il premio totale sarà ricompreso tra €. 7.600,00 ed €. 10.000,00;

2.       € 20.000,00 per il riconoscimento di un premio per il preambientamento nei recinti già esistenti sul territorio provinciale, premio che sarò quantificato secondo quanto previsto al punto precedente.

La densità di ogni struttura sarà di un leprotto ogni 4mq..

Le lepri preambientate, secondo quanto previsto ai punti precedenti, saranno liberate sul territorio provinciale nel 2019.

 

 

Collaborazione con l’I.S.P.R.A

Nel 2017 il Comitato di gestione ha approvato uno schema di convenzione di consulenza con l’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, di durata triennale, per l’avvio di nuove tecniche di pianificazione faunistico-venatoria, con l’obiettivo di migliorare le immissioni e contenere i costi sostenuti annualmente per l’acquisto della selvaggina.  

 

SCHEMA RIEPILOGATIVO INTERVENTI  PREVISTI PER L’ANNO 2018  

IMMISSIONI DI FAUNA SELVATICA STANZIALE PER RIPOPOLAMENTO

TIPO

PERIODO LIBERAZIONE

IMPORTO

LEPRI

FEBBRAIO 2018

€. 122.500,00

FAGIANI

FEBBRAIO / MARZO 2018

€. 20.000,00

VIGILANZA VOLONTARIA

€. 10.000,00

CONTROLLO DEI PREDATORI

€. 10.000,00

TOTALE

€. 162.500,00

INTERVENTI SUL TERRITORIO

TIPO

IMPORTO

MIGLIORAMENTO DELL’HABITAT

€. 20.000,00

POSTICIPATA ARATURA STOPPIE

€. 15.000,00

SEMINA E CONSERVAZIONE DI ESSENZE A PERDERE

€. 15.000,00

TOTALE

€. 50.000,00

STRUTTURE DI AMBIENTAMENTO DELLA FAUNA STANZIALE

TIPO

IMPORTO

PREAMBIENTAMENTO LEPRI

€. 37.000,00

CONVENZIONE CON I.S.P.R.A.

€. 10.000,00

TOTALE

€. 47.000,00

San Vito dei Normanni, lì 28 luglio 2017

                                                                                                      Il Direttore Tecnico

                                                                                             arch. Cosimo DELLE DONNE

 

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